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TEATRO ''ANTONIO NICCOLINI''

Una menzione particolare merita il teatro realizzato su progetto dell'architetto Giuseppe Cotugno, professionista noto nel settore specifico anche per l'apporto dato alla ricostruzione del Teatro San Ferdinando a Napoli nel secondo dopoguerra. L'intervento prevede l'adeguamento all'uso per gli spettacoli, di uno dei due grandi ambienti posti sul corpo occidentale dell'edificio e in particolare del vasto ambiente simmetrico all'attuale Biblioteca dell'istituzione. A tal fine era stato inserito, sulla testata meridionale di questa sala, un ampio boccascena rettangolare, inquadrante il proscenio avanzato, a sua volta separato, grazie a due ampi pilastri ottocenteschi, dal palcoscenico ricavato nel contiguo ambiente corrispondente all'avancorpo meridionale del fronte dell'edificio su via Bellini. I lavori diretti da Cotugno sono documentati dal 1949-50 fino al 1953-54, in concomitanza con le celebrazioni del secondo centenario della fondazione dell'Istituto (1752), nell'ambito delle quali dovette evidentemente originarsi l'iniziativa di dotare all'accademia di una sala teatrale a uso degli allievi. Il primo assetto della sala è attestato da una fotografia pubblicata da Costanza Lorenzetti, nel suo ampio rendicondo sull'Istituzione napoletana. L'immagine è anche utile a ricondurre, a questa fase, la chiusura degli ampi finestroni dell'auditorio prospettati su via Bellini, ritenuta necessaria per l'isolamento acustico e visivo dello spazio. L'ingresso all'auditorio avveniva attraverso tre porte comunicanti con una lunga sala suddivisa in campate coperte da volte a crociera ,residuo dell'antica struttura conventuale. La copertura della platea comprendeva un sistema di pannelli a profilo concavo degradanti in altezza dal boccascena verso l'estremo opposto dell'ambiente. Utilizzata per migliorare la resa acustica del teatro, la struttura presentava un raccordo concavo con l'elemento trabeato del boccascena. Modifiche a questo assetto furono apportate negli anni Sessanta del Novecento,con l'eliminazione delle infrastrutture teatrali – sipario, siparietto e ribalta – e la soppressione del proscenio avanzato, rimettendo in luce l'arco e i due pilastri ottocenteschi che ancora oggi separano l'auditorio dalla scena. Circa trent'anni dopo, un nuovo intervento ha determinato l'eliminazione della controsoffittatura realizzata da Cotugno, a seguito del crollo di una parte di questa, e della pedana inclinata della platea egualmente danneggiata. L'attuale configurazione di deve all'ammodernamento diretto dallo studio Alvisi Kirimoto + Partners di Roma che si è concluso a giugno del 2010, con l'inaugurazione della sala e la sua intitolazione ad Antonio Niccolini, figura di spicco della cultura architettonica partenopea della prima metà dell'Ottocento e fondatore della Scuola di Scenografia napoletana. Il progetto dello studio romano si è concentrato sull'adeguamento del palcoscenico e degli ambienti di servizio per gli attori, nonché sul restyling della sala dotata di pannelli per il miglioramento dell'acustica. Questi, disposti sulla testata opposta all'arco di proscenio e sul soffitto della sala, riprendono nella sistemazione a griglia il disegno delle ampie finestre dell'auditorio, liberate nei lavori dalle tompagnature al fine di recuperare l'originale trasparenza della facciata alviniana.

 

Pier Liigi Ciapparelli

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